A seguito delle migliaia di casi di Affidi Illeciti, ci siamo resi conto di una costante che ha contribuito, in larga scala, alla distruzione totale di intere famiglie, parliamo cioè dei legali di parte, assunti dai privati cittadini, alcuni di questi personaggi ci fanno nettamente supporre di far parte integrante del sistema che, a gran fatica, stiamo cercando di combattere, affinché prevalgano giustizia e diritti umani, anziché interessi ed ideologie.
Per questa piccola inchiesta abbiamo deciso di attraversare alcune esperienze.
Ci vengono riportati casi diversi, in questa occasione, partiamo da una storia, una delle tante, che ci racconta l'accaduto, ma che lascia molto da riflettere anche su come si debba trattare con questo tipo di figure, cosa aspettarsi e come interagire.
Soprattutto bisogna capire, quando è il caso, che non è sufficiente un legale a risolvere le nostre problematiche ma anche un serio impegno da parte nostra, perché nulla venga lasciato al caso o che, come in molte situazioni si tralascino tratti importanti di assoluto rilievo.
Iniziamo, perciò con la storia di Stefano Stanzani, un padre separato e privato della frequentazione dei propri figli, attraverso delle false accuse, rivelatesi tali nelle aule dello stesso tribunale.
-QUAL È' LA TUA STORIA?
Ho cominciato la mia separazione nell'ottobre del 2014 e pensavo di averla finita nel luglio dell del 2018, quando una CTU ci dava l'affidamento condivido con tempi paritari.
Quando dopo appena 15 giorni la madre dei miei figli denuncia me e la mia compagna per violenza sessuale ai danni di mia figlia, da quel giorno non ho più visto i miei figli.
Devo dire che, il 13 novembre 2019, sono decadute tutte le accuse nei nostri confronti, scagionati proprio da mia figlia nell'incidente probatorio.
Dopo l'archiviazione ho contattato i servizi sociali in modo da poter riprendere gli incontri con i bambini ma purtroppo, la madre si è opposta al punto tale che, nonostante i servizi sociali abbiano organizzato un incontro protetto, la madre si è presentata senza i bambini, riportando che non volessero venire. Da quel giorno non li ho più rivisti, non posso nemmeno sentirli per volere della madre e nel mentre il servizio sociale non fa nulla.
La madre dei miei figli, dopo la nostra separazione, ha intrapreso da prima una relazione omosessuale e poi, conclusa questa relazione, iniziare una nuova storia con un uomo di 50 anni sposato, il tutto sotto gli occhi dei bambini che si sono posti tante domande.
Dovevamo andare in tribunale a marzo ma a causa del Covid-19 tutto è stato rimandato a luglio.
-IN CHE MODO I TUOI LEGALI HANNO INCISO NEGATIVAMENTE SUI FATTI?
Inizialmente, siccome era una separazione consensuale, avevamo un solo legale per entrambi, quando ho capito che, tra il nostro legale in comune e mia moglie era evidente un rapporto di amicizia e confidenziale, ho deciso di percorrere un'altra strada cambiando legale, vedendo quanto successo anche la mia ex moglie ha deciso di cambiare il suo assistente legale, facendosi assistere da uno studio di avvocati già noti per il loro comportamento.
A questo punto il suo legale ha svolto un lavoro eticamente scorretto appoggiandola sull'accusa di violenza sessuale e successivamente per stalking.
-SE AD OGGI HAI RISOLTO... COME??
Ad oggi ho risolto solo una parte di questi problemi, ovvero siamo riusciti a far archiviare e decadere le varie accuse e denunce fatte dalla mia ex moglie, grazie al legale che ho assunto successivamente che è stato in grado di sostenermi.
Abbiamo poi presentato noi querela nei confronti della mia ex moglie per calunnia, richiedendo una perizia sia sul mio telefono che quello della bambina, tutto a mie spese, denunciando anche la pedagogista per aver svolto un compito che per il quale non era abilitata alla professione, causandomi non pochi problemi.
Ciò che non mi posso spiegare è come sia possibile che un avvocato possa avere dei comportamenti così poco etici pur di guadagnare.
-ORA COM'È' LA TUA SITUAZIONE?
Ad oggi posso solo aspettare che arrivi presto il 10 luglio, giorno in cui è prevista l'udienza al tribunale dei minori, con la speranza che il giudice si renda conto di tutta questa situazione, valutando anche il lavoro fatto dalla CTU.
Il mio desiderio in questo momento è quello di poter riabbracciare presto i miei figli, che non vedo da oltre 9 mesi e di portarli a casa con me.
Di Ornella testa
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